Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 13 luglio 2015

La vocazione per cui ci è data la vita (Contributi 1002)

Ecco un articolo di Don Francesco Ferrari, della Fraternità San Carlo:

Particolare del mosaico della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (Ravenna),
raffigurante l’incontro di Gesù con i discepoli sulla via di Emmaus. 
La missione è un compito che ci è stato affidato nell'incontro con Cristo. La missione cristiana, infatti, nasce con l’inizio stesso del rapporto tra Gesù e i suoi discepoli.Vi farò pescatori di uomini (Mt 4,19). Queste, per Pietro e gli altri, devono essere sembrate parole un po’ oscure. Poi, condividendo la vita con Gesù, hanno scoperto che lui era interamente definito dalla missione. Lui era il mandato dal Padre. Mandato a Pietro, a Giovanni, a Giacomo…, mandato agli uomini per far conoscere loro la vita vera (cfr. Gv 17,3). Anche i discepoli allora, lentamente, sono entrati in questo compito. Hanno iniziato a sperimentare questa vita vera e a condividere con Gesù il desiderio di comunicarla. Gesù stesso li ha mandati, con il compito di portare nel mondo la vita, cioè la Sua stessa presenza. La missione degli apostoli nasce dal desiderio di Cristo di raggiungere ogni uomo.
Negli Atti degli apostoli, li scopriamo interamente definiti dal compito di annunciare Cristo. Li vediamo liberi nel parlare davanti ai potenti, come Pietro e Giovanni davanti al sommo sacerdote. Le minacce e i flagelli non affievoliscono il loro ardore, tutt'altro: se ne andarono lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù (At 5,41). Non vi è in loro nessun calcolo sugli esiti delle loro azioni, sono mossi solo dall'amore alla verità, come vediamo in Stefano, che parla chiaro, seppur certo della morte imminente. Ogni circostanza è usata per annunciare Cristo, che sia il dialogo con un mendicante o la difesa davanti alle accuse degli anziani, per le strade di Gerusalemme o nelle grandi piazze di Atene, davanti ai giudei o davanti ai pagani.
Nel battesimo, ogni cristiano è unito alla missione di Cristo. È una missione urgente ed esaltante, perché tanti uomini non aspettano altro che Lui. Quest’urgenza è a volte frenata dalla nostra paura, perché ci pensiamo sproporzionati. Oppure a fermarci è la nostra mancanza di passione e allora ci rifugiamo in piccole o grandi giustificazioni (si pensi all’idea secondo cui la missione sarebbe un’imposizione violenta, come se non fosse più violento lasciare gli uomini lontani da Cristo!).
La grande arma di cui disponiamo contro la mancanza di ardore missionario è la memoria. Ritornare all'incontro con Cristo, riscoprire tutta la grazia che Egli ha portato nella nostra vita. Riscoprire che Cristo ci chiama oggi, attraverso la Chiesa e la testimonianza dei nostri fratelli martiri. Il nostro volto è la Sua chiamata. «La missione» ha scritto Giussani, «è la vocazione per cui ci è data la vita».

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