Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

mercoledì 19 settembre 2012

Satana e il male (Contributi 731)

Una riflessione di Padre Scozzaro sull'eterno nemico: 

L’oblìo che avvolge la malva­gità del peccato morale, è probabilmente il male peg­giore del nostro secolo. 
Satana dilaga in Occidente sotto le forme dell'angoscia e della disperazione. Dio dell'Occidente è morente e la potenza occidentale è solo materiale. 
Qual è la grande debolezza dell'Occi­dente se non il fatto ch'esso ha perso Gesù Cristo, la Fede nella Vita Eterna, nella Realtà di Dio Salvatore dell'anima immortale, nel Giudizio Finale, nella Re­surrezione? 
Quando si rifletta sulla storia dell'umanità, ci si domanda con angoscia perché essa sia in così grande misura una storia di sofferenze, di barbarie e di sangue; per­ché ci sia negli uomini una costante inca­pacità a superare gli egoismi collettivi ed individuali ed a vivere nella concordia e nella pace, a creare un mondo più giusto e più umano, pur riconoscendo essi la ra­gionevolezza ed il valore della giustizia, della solidarietà e della fraternità. 
La risposta a questa domanda non sta nella fatalità d'un destino che incomber­ebbe sulla storia umana, ma nel temibile peso che su di essa ha il peccato. Que­sto peso si manifesta talvolta in fenomeni che hanno più del demoniaco che dell'umano; fenomeni, cioè, in cui gli uo­mini appaiono "posseduti dallo spirito del male". Quanto è successo in Europa col comunismo staliniano (ad esempio), porta i segni evidenti del demoniaco nella storia. 
Molti pastori della Chiesa Cattolica, inve­ce di dire che la triste condizione di oggi è perché si è abbandonato Dio, si metto­no ad organizzare ed appoggiare incon­tri inter-religiosi nei quali si costruisco­no edifici di carta, fondati sulla sabbia. L'ecumenismo, ontologicamente cosa buona e giusta, per come è inteso e pra­ticato oggi, l'ha inventato il diavolo, per­ché scardina la Verità fondamentale della Religione Cattolica, la quale verrà a ridur­si ad un agglomerato di sètte, destinate a convivere con tante comunità eretiche e scismatiche che si sentiranno appagate come chiese sorelle.
L'odierno ecumenismo mette l'opinione sullo stesso piano della Verità e concede pari dignità alla verità e all'errore. 
Si parla solo di Dio; per raggiungere l'ecumenismo si parla solo di Dio e si trascura Gesù Cristo. E una scorciatoia, è un inganno. 
Oggi, si invitano tanti preti in televisione per farne delle comparse in un mondo ormai ridotto ad un palcoscenico, dove gli uomini entrano ed escono come tac­chi di scarpe sulla catena di montaggio. 
La religione che si esibisce alla fiera delle vanità, la religione che ricerca i segni ap­pariscenti, la religione dei "santoni" e non dei "Santi" non ha nulla a che fare con la via della Croce percorsa da Cristo. 
È l'ennesima falsificazione satanica della religione. 
«Il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio», diceva Papa Paolo VI, ri­ferendosi alla riforma liturgica, applica­ta in modo autoritario e violento. 
Fu un atto di imposizione della gerar­chia sui fedeli che non avevano doman­dato la rivoluzione nella liturgia. Nessuna obiezione venne ascoltata. Già operava il "principe di questo mondo". Tutto sembrava così innovatore, intelli­gente, comprensibile. Il risultato è che la liturgia della Chiesa postconciliare, è una liturgia morente, priva del sacro, priva di bellezza, di grandezza. La dissacrazione della Messa, è dive­nuta la dissacrazione del prete. 
La nuova liturgia non contiene errori, ma taglia parti essenziali della Tradizione. Le nuove formule, opera di liturgisti perfetti della peggior perfezione, quella razionale, sono prive del pathos profondo del dialo­go tra il prete peccatore, rappresentante del popolo, e il Cristo Redentore. 
Non hanno sacralità. L'effetto è stato la dissacrazione della liturgia cattolica. 
La Chiesa del Dio vivente, colonna e fon­damento della Verità, scambiata per una organizzazione benefica, estetica, socia­lizzatrice. 
Questa è l'insidia mortale che oggi va profilandosi di pari passo con l'indifferenza e l'assuefazione. 
Il processo di annientamento della nostra Fede sembra incontrovertibile, ma il Signore ha promesso che le forze dei male non prevarranno. Non ci resta che lottare e pregare affinché sia più lontano possi­bile il momento in cui, per nasconderci, saremo costretti a tornare nelle catacom­be. Tutto lo lascia pensare in questa nuo­va "primavera della Chiesa". 
Per quanto riguarda i fenomeni diabolici più appariscenti, come divinazioni, sortilegi, magie nere, incantesimi, pos­sessioni, poltergeist, Woodoo, ma­cumba, messe nere, riti diabolici, case infestate, non sono qui trattati perché, pur fenomeni reali ed esistenti, non rap­presentano il vero pericolo diabolico, quello che si gioca su scala planetaria. 
Mi limiterò ad alcune considerazioni di carattere generale. - Oggi, qualcuno tra i ricercatori moderni della mente, già osa, come il famoso psi­chiatra californiano Van Duren, rifiutare come mistificante la pallida terminologia semiscientifica della psicanalisi, e princi­pia ad esplorare la tragedia della follìa con le precise metafore di un linguaggio tecnico da gran tempo caduto in dimen­ticanza: quello della stregoneria e dell'esorcismo. - È opportuno rilevare il con­testo più specifico di feno­meni di reale, o presunta possessione diabolica, che ha indotto diversi Vescovi, prima oltre oceano e ormai anche da noi, a riattivare la pratica diventata obsoleta dell'esorcismo. 
Il che è sinto­mo quantomeno di una certa flessione di fiducia nelle solu­zioni terapeutiche scientifi­che (psichiatria e psicanalisi) e nel riprendere quota di at­tese di salvezza religiosa. - Scacciare i demoni fece parte dell'attività degli Apostoli.­ - Sono molti i disadattati che entrano nelle sètte. Il mag­gior reclutamento delle sètte, che vengono dall'Oriente, viene operato sui giovani della borghesia medio-alta. Superprotetti dai genitori, vissuti fuori dalla realtà, in­capaci di affrontare i rischi della vita, pieni di paure e di complessi, credono di trovare nelle sètte quella sicu­rezza che non sono riusciti ad acquistare nella vita. 
Soffrono d'infantilismo, come dimostra la forma di asservimento a cui si assoggettano entrando nelle sètte. Cosa ha portato Cristo sulla terra, quan­do c'è ancora tanto peccato ed egoi­smo? Per l'esistenza del male che è in noi, essi vi sono. 
Noi siamo liberi. Dio ci lascia liberi. Ma la venuta di Cristo, pro­prio per questi mali riparatrice, fa sì che sia giusto che questi mali verranno giudi­cati. 
Quindi, riparazione al male che è an­che giudizio dei male. Nessuno si illuda. AI termine della vita, nel momento stesso in cui cessa il com­battimento spirituale che ha, nell'agonia, il suo momento più solenne, per ogni ani­ma è già deciso definitivamente dei suo destino eterno. 
Così, come una potente calamita attrae un oggetto, che da solo nulla può fare per sottrarsi all'attrazione, così farà l'An­ticristo con gli spiriti che l'avranno servito in vita. Non vi sarà scampo, né possibilità di di­fesa per loro. 
Per tutta una vita, celato sotto l'apparenza delle cose visibili, egli si presenterà a reclamare il suo conto. Non crediate che le mie siano solo paro­le. Questa è una realtà ineluttabile, come la morte! 
L'Eternità dell'inferno è una verità di Fe­de che si basa sulle parole di Cristo che parla in più occasioni di "fuoco eterno". La logica dell'iniquità è quella di un ran­core inestinguibile, di cui anche qui sulla terra è possibile fare delle esperienze. 
La pena è eterna perché il male è un mistero insondabile di odio eterno, quanto l'Amore. Oggi, si cerca di aggirare le parole di Cri­sto affermando che l'Inferno è vuoto. Si tratta di uno slogan, ad uso degli sciocchi che amano ingannare ed auto-ingannarsi. L'Inferno, infatti, prima di essere un luo­go, è una condizione esistenziale di op­posizione radicale a Dio e di morte spiri­tuale. In questa condizione si trovano i demoni e tutti coloro che muoiono in peccato mortale. 
Dio non si lascia deridere e l'eternità dell'Inferno, nella Sacra Scrittura, è certa e chiara (Mt. XXV 40; Mc. IX 42, 43, 44, 45, 47; Lc. XVI 22, 26; Apoc. XX 10, 15). 
Basta poi scorrere i Salmi, i Libri sa­pienziali, i Profeti, dove si accenna al "tarlo che rode e non muore", al fuoco che non si spegne. Il verme che non muore nel dannato è la ricerca dei Paradiso perduto. Non è né il rimorso della coscienza, né l'impossibi­lità di tornare indietro. Sull'evolversi della storia umana, sono proprio i Testi biblici a dirci che la fine dei mondo non avverrà attraverso un trionfo dei cristianesimo, ma vedrà questo scon­tro fra le immani forze dei male da una parte, e il piccolo gregge, il piccolo grup­po dei Credenti, dall'altra. 
La conclusione della vita di Gesù ha vi­sto il Suo ingresso nel mistero dell'imma­ne sofferenza, fino alla morte in Croce nell'ignominia e nell'abbandono. Quando tutto sembrava finito e le forze del male assaporavano la vittoria definiti­va, ecco l'Intervento dell'Onnipotenza Di­vina che sconfigge il potere delle tenebre, ed eleva nel fulgore della Gloria, Colui che il mondo aveva sperato di eliminare. 
Allo stesso modo, la Chiesa, nella fase conclusiva del suo pellegrinaggio, sarà chiamata a rivivere in se stessa, la Passione di Cristo. Sarà l'esperienza dell'angoscia del Get­semani, sarà tradita, abbandonata da tanti dei suoi. Schiaffeggiata, derisa, fla­gellata ed infine condannata a morire, e crocifissa. 
Quando il mondo penserà di avere rag­giunto lo scopo di eliminarla dalla faccia della terra, quando si appresterà a can­tare vittoria, in quel momento apparirà, sulle nubi del Cielo, il vero padrone del mondo, che introdurrà la Chiesa nella Gloria Divina della Resurrezione. 
La prima e fondamentale verità di Fede, con la quale si chiude la Bibbia, riguarda la conclusione della storia umana. Il cammino dell'uomo sulla terra terminerà con la secon­da venuta di Cristo. Sarà un evento glorioso, improvviso e conclusivo. Il "Figlio dell'uomo" renderà a ciascuno secondo le sue azioni. 
La storia umana finirà non per l'esaurimento natu­rale del ciclo della vita, ma per un avvenimento sopran­naturale che chiamerà tutti gli uomini davanti al Tribuna­le di Cristo, per il Giudizio Fi­nale. Prima della seconda venuta di Cristo, il maligno scate­nerà tutte le sue forze di se­duzione e di distruzione. 
Negli avvenimenti immedia­tamente precedenti la fine del mondo, la seconda ve­nuta di Cristo, le potenze in­fernali sferreranno l'estremo e disperato tentativo contro Dio e la Sua Opera di Salvezza. 
Si manifesterà l'uomo iniquo, il 666. Le Scritture insistono su questo spetta­colare successo finale del grande falsa­rio. I tempi della fine, saranno dunque per i credenti, quelli della massima impostura satanica: l'illusione degli uomini di sal­vare se stessi, senza bisogno di Dio. Rimarrà solo un piccolo gregge. 
La Chiesa non entrerà nella Gloria del Regno che attraverso quest'Ultima Pa­squa, quando con la seconda venuta di Cristo, Dio dirà: Basta! 
Vada la nostra preghiera a Dio Padre Onnipotente ed Eterno, perché ci aiuti sempre più e sempre meglio a servire in Gesù Cristo Suo Figlio, l'Unico Si­gnore del Mondo e della Storia. 
In Lui la nostra speranza ed a Lui il nostro sempiterno Amore.
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